“Nello studio dello Psicologo ci deve essere un lettino”

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Spesso l’aspettativa di chi si reca dallo Psicologo per la prima volta è di trovarsi un lettino, sul quale poi distendersi , e raccontarsi… mentre lo Psicologo rimane alle sue spalle, svolgendo un ruolo piuttosto passivo.

In realtà nel mio studio ho un lettino, ma lo uso per le tecniche di rilassamento come il Training Autogeno. Potersi distendere qualche minuto è un’esperienza che può aiutare non solo a rilassarti, ma anche a mettere a fuoco i pensieri e gli stati d’animo rispetto ai problemi che ci affliggono, tuttavia normalmente i colloqui avvengono attraverso un confronto faccia a faccia, seduti uno di fronte all’altro. Il mio ruolo negli incontri è attivo, per stimolare le riflessioni utili ad analizzare insieme i problemi ed identificare le soluzioni più efficaci.


“Se uno ha bisogno di sfogarsi non serve che vada dallo Psicologo, è sufficiente che parli con un amico”

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Si tratta di un luogo comune da sfatare solo in parte. E’ infatti indubbio che parlare con un buon amico ti darà sollievo nei momenti di difficoltà e un consiglio per risolvere le piccole crisi che quotidianamente affronti.

Confidarti e confrontarti con una persona di cui ti fidi è piacevole e soprattutto “sano”.Ma è anche qualcosa di completamente diverso dall’intervento di un professionista della salute mentale.

Lo Psicologo infatti , pur non essendo un amico, non possiede solo una buona capacità di comprensione e di empatia, ma soprattutto possiede le conoscenze sul funzionamento della mente umana, i comportamenti, atteggiamenti, credenze ed affetti che possono essere causa di sofferenza ed ha acquisito le competenze scientifiche necessarie per prevenire e risolvere le diverse forme di disagio psicologico.

In tutti gli anni di Studi Universitari e poi di Specializzazione ho approfondito quelle forme di pensieri automatici, inconsapevoli che condizionano la nostra percezione della realtà, il nostro comportamento, le relazioni con gli altri e le nostre reazioni emotive e fisiologiche. Negli ultimi anni, in particolare, mi sono formata nelle tecniche più innovative e cui gli studi scientifici riconoscono maggiore efficacia, come la Terapia Cognitivo Comportamentale, , l’EyesMovementDesensitization and Reprocessing (EMDR) per l’elaborazione delle esperienze traumatiche, la Mindfullness, per citarne solo alcune.

Per tutti questi motivi, in alcune circostanze, può risultare più semplice ed utile parlare di alcune cose con uno psicologo.

Si tratta di un luogo comune da sfatare solo in parte. E’ infatti indubbio che parlare con un buon amico ti darà sollievo nei momenti di difficoltà e un consiglio per risolvere le piccole crisi che quotidianamente affronti.

Confidarti e confrontarti con una persona di cui ti fidi è piacevole e soprattutto “sano”.Ma è anche qualcosa di completamente diverso dall’intervento di un professionista della salute mentale.

Lo Psicologo infatti , pur non essendo un amico, non possiede solo una buona capacità di comprensione e di empatia, ma soprattutto possiede le conoscenze sul funzionamento della mente umana, i comportamenti, atteggiamenti, credenze ed affetti che possono essere causa di sofferenza ed ha acquisito le competenze scientifiche necessarie per prevenire e risolvere le diverse forme di disagio psicologico.

In tutti gli anni di Studi Universitari e poi di Specializzazione ho approfondito quelle forme di pensieri automatici, inconsapevoli che condizionano la nostra percezione della realtà, il nostro comportamento, le relazioni con gli altri e le nostre reazioni emotive e fisiologiche. Negli ultimi anni, in particolare, mi sono formata nelle tecniche più innovative e cui gli studi scientifici riconoscono maggiore efficacia, come la Terapia Cognitivo Comportamentale, , l’EyesMovementDesensitization and Reprocessing (EMDR) per l’elaborazione delle esperienze traumatiche, la Mindfullness, per citarne solo alcune.

Per tutti questi motivi, in alcune circostanze, può risultare più semplice ed utile parlare di alcune cose con uno psicologo.


“Devo riuscirci da solo”

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Un certo tipo di educazione e di luoghi comuni, vogliono che le persone debbano risolvere i propri problemi da soli sempre e comunque. Chiedere aiuto è un segno di debolezza ed in particolare farsi aiutare da uno “strizzacervelli” significherà rischiare di farsi influenzare o dipendere da lui.

La realtà è che talvolta, con le migliori intenzioni di risolvere il proprio problema ci si incaponisce o “incastra” in tentativi di soluzione non solo inefficaci, ma progressivamente sempre più disfunzionali e dannosi.

È importante comprendere quando il problema, o il disagio, sta diventando sempre più insostenibile e le energie per fronteggiarlo sembrano diminuire, insieme all’autostima ed al senso di autoefficacia. In queste situazioni, indugiare nel chiedere una valutazione professionale della propria situazione e ricorrere ad un eventuale aiuto specialistico, può significare compromettere significativamente il proprio funzionamento sociale, lavorativo, nonché l’opinione che abbiamo di noi stessi e la considerazione che gli altri hanno di noi.

Nel modo di lavorare dato dalla mia formazione, il tuo coinvolgimento è attivo, la sensazione di dipendere da me o dalle nostre sedute è fugato dall’impegno che ti verrà richiesto nell’analizzare autonomamente il tuo tipo di disagio e nella progressiva acquisizione di strumenti concreti per riconoscere e fronteggiare le difficoltà e la tua personale rappresentazione di te e della realtà che ti circonda.

Al termine del percorso la sensazione è di reciproca soddisfazione ed aumento sia della propria esperienza che della sicurezza nel procedere autonomamente.


“Dallo Psicologo ci vanno i matti”

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Consultare unoPsicologo non significa essere “svitati” o “diversi” e nemmeno deboli. Significa accorgersi della presenza di una sofferenza o stati conflittuali che possono incrinare il proprio benessere personale o la qualità del nostro rapporto con gli altri o con ambiti importanti della nostra vita (studio, tempo libero, famiglia, lavoro, ecc.).

La sofferenza emotiva esiste e tutti noi ne possiamo soffrire.

Lo stare male psicologicamente può assumere molte forme, che vanno dall’essere talmente tristi da non trovare conforto in nulla, all’avere dei pensieri fissi che si ostinano a stare nella nostra mente e ostacolano il nostro vivere quotidiano per la fatica o la difficoltà a mandarli via. Può significare avere paura di qualcosa che, seppur sappiamo essere innocuo, finisce per condizionare il nostro umore o la nostra libertà d’azione. Può dipendere dal dover affrontare fasi di cambiamento, eventi traumatici o malattie importanti e molto altro ancora.

In tutte queste circostanze è importante sapere distinguere quando la sofferenza psicologica è sana, passeggera, come in un periodo di forte stress, da quando è indispensabile cercare un supporto specialistico.

Per questo motivo tra le mie competenze ho approfondito le capacità di valutazione diagnostica dei problemi, attraverso domande mirate e test standardizzati, in modo da dedicare la prima fase di ogni consulenza ad un’approfondita comprensione del problema e dalla condivisione di un progetto di cura che risulti facilmente comprensibile e ben definito.


“Una psicoterapia dura anni ed è molto costosa”

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La questione della durata della psicoterapia è importante e si lega anche alle legittime preoccupazioni rispetto al suo costo.

Si pensa che la durata di una psicoterapia sia lunga ed impegnativa perché la maggior parte di noi confonde la psicoterapia con la psicoanalisi freudiana cha prevedeva anche più incontri settimanali per diversi anni.

È vero che un percorso psicoterapeutico e psicologico dipende da alcune variabili la cui evoluzione non è completamente stimabile a priori (solo per citarne alcune: la reale motivazione a cambiare e lavorare su di te, la complessità della tua storia, la natura del disturbo, la particolare sintonia e collaborazione che si potrà stabilire con il tuo terapeuta).

È però importante che tu sappia che esistono tipi di psicoterapia e che alcuni approcci psicoterapeutici e psicologici, a differenza di altri, hanno per loro natura una durata breve e si prefiggono di raggiungere degli obiettivi concreti in tempi realistici concordati con il paziente.

La mia formazione è proprio nella Psicoterapia Cognitivo Comportamentale che rappresenta il principale esempio di questo tipo di approcci e quello, come potrai verificare facilmente da qualsiasi altra fonte, con più documentazione scientifica rispetto alla propria comprovata efficacia.

Nel mio lavoro considero il tempo una variabile importante e che abbia senso proseguire un percorso terapeutico solo se ne verificheremo insieme, progressivamente, la sua reale efficacia e le ricadute pratiche in termini di miglioramento dei problemi ed aumento del senso di sicurezza e benessere nella vita quotidiana.